Skip links

Il “Dopo di noi” è un tema a cui si deve pensare

IDEA – Novembre 2017

Sergio Contegiacomo a Cherasco ha spiegato come e perché si possa garantire il patrimonio nell’inevitabile passaggio generazionale.

Dopo di noi” è un tema a cui nessuno vorrebbe dedicare tempo, ma che, per l’affetto che nutriamo nei confronti dei nostri cari, faremmo bene a non eludere. È, in sintesi, la preziosa lezione che, ancora una volta, con maestria e competenza, Sergio Contegiacomo ha voluto donare a una cospicua quanto coinvolta platea di partecipanti. L’incontro, tenutosi nell’incantevole cornice dell’hotel “I Somaschi” di Cherasco, ha avuto quale materia di approfondimento l’annosa questione della successione, in particolar modo l’adeguata e tempestiva protezione del patrimonio.

Il convegno, moderato dal “business manager” Lionello Gardiol di “Allianz Bank”, primo gruppo assicurativo d’Europa e tra i principali “leader” mondiali dell’“asset management”, ha visto protagonista il noto e stimato consulente finanziario braidese il quale, con la collaborazione del notaio Lorenzo Bergesio, ha accompagnato gli ospiti attraverso un interessante percorso di conoscenza.

Le ragioni di un’adeguata prevenzione, ha spiegato Contegiacomo, sono insite nella natura stessa degli italiani, particolarmente conservatori e poco inclini a delegare o a condividere gestione e conduzione della ricchezza. Sono assai interessanti i dati emersi, che fotografano un Paese fortemente inde

bitato nel settore pubblico, ma straordinariamente solido nel settore privato, con una ricchezza stimata in circa 8.400 miliardi di euro.

Un dato impressionante e peculiare, così come il nostro sistema di imposte successorie, definito dagli esperti una sorta di “paradiso fiscale successorio” per via delle basse aliquote a cui l’Europa chiede, nostro malgrado, di mettere mano. Le buone notizie tuttavia terminano qui. In Italia, infatti, si configura un’organizzazione dell’impresa a conduzione in prevalenza familiare con circa metà dei “leader” aziendali e capitani d’industria aventi più di sessant’anni e, dunque, con l‘inevitabile prospettiva, per i prossimi cinque anni, di dover coordinare un’imponente passaggio generazionale, tutt’altro che irrisorio. Il pensiero che nei prossimi 30 anni cadranno in successione oltre 6.000 miliardi di euro e al contempo solo il 7% degli italiani faccia testamento, desta non poche preoccupazioni, aggravate dai fisiologici problemi di sempre (conflitti familiari, malattie e morti premature), ma soprattutto dalle imminenti riforme del catasto e del fisco, che impatteranno pesantemente su costi e gestioni economiche.

Continua a leggere
Return to top of page