Dalla parte dei risparmiatori
IDEA – Aprile 2016
Venticinque anni è un traguardo importante, soprattutto per chi come lui, Sergio Contegiacomo, nel corso di questi cinque lustri ha considerato i clienti come un patrimonio, un’inesauribile fonte di confronto. L’abbiamo incontrato nella città della Zizzola, nel suo ufficio di via Prìncipi di Piemonte 41 (tel. 0172- 44191), scoprendo le motivazioni e anche le oggettive difficoltà di chi si confronta ogni giorno con il mercato in qualità di “financial advisor” di “Allianz Bank”.
Come si sono sviluppate nel corso degli anni l’identità e la visione in questo particolare settore professionale?
«Ho iniziato la professione, nel 1991, a soli 23 anni, senza avere un’identità precisa se non il diploma e qualche anno di duplice esperienza in veste di lavoratore dipendente/subagente assicurativo. Dopo il superamento dell’esame di Stato mi sono iscritto all’Albo unico nazionale dei promotori di servizi finanziari, e, in seguito, ho ottenuto un mandato di agenzia dalla “Dival” (“Distribuzione valori”), prestigiosa società del Gruppo Ras, specializzata in consulenza finanziaria dal 1971. Strada facendo, passo dopo passo, la mia identità ha preso corpo ed è coincisa con la mia crescita personale e professionale. Giorno dopo giorno sono aumentate le mie conoscenze, le mie competenze, il mio “valore” e la consapevolezza dell’enorme importanza del mio ruolo. La mia visione è che, mai come oggi, con i tassi di interesse a zero e con il sistema bancario che scricchiola, i risparmiatori “disorientati” abbiano bisogno di una guida esperta, capace e affidabile».
I suoi clienti, nonostante la sua giovane età, hanno capito quanto siano preziosi i suoi consigli. Qual è il segreto di questo successo che non ha tempo, ma si basa sulla dinamicità del mercato?
«Gli inizi sono stati durissimi. A 23 anni chiedere alle persone soldi da investire, non è stata una cosa semplice, ma per fortuna ho incontrato persone disponibili che, affidandomi una parte dei loro risparmi, mi hanno dato la possibilità di iniziare a lavorare. Inoltre, non essendo “figlio d’arte” e nemmeno “ex bancario”, sono letteralmente partito da zero. Il successo, anche se io preferisco definirlo fortuna, nella mia professione risiede nella relazione, e soprattutto nella capacità di entrare in empatia con l’interlocutore. Ho capito che è importante ascoltare e comprendere il profilo psicologico del cliente, le sue necessità, i suoi bisogni, le sue esigenze, i suoi sogni, i suoi desideri. Il segreto sta nel mettersi al servizio del risparmiatore a 360 gradi, spendendo tutte le proprie competenze, stando vicino al cliente soprattutto nei momenti difficili dei mercati finanziari».
Quali sono le dinamiche pratiche caratterizzanti della sua professione, signor Contegiacomo?
«Tutti i giorni mi ritaglio almeno due ore per l’autoformazione e per gli indispensabili aggiornamenti professionali. Il resto del tempo lo riservo all’assistenza fisica e/o telefonica dei clienti per fare quella che in gergo si definisce “manutenzione ordinaria/straordinaria” dei loro portafogli. Un giorno alla settimana, poi, è mirato allo sviluppo di nuova clientela, oppure all’organizzazione di convegni o di eventi legati alla sensibilizzazione verso l’educazione finanziaria».