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Il signor Standard & Poor’s

Lui è americano. Si chiama Standard e Poor’s, nasce a New York il 4/3/1957.  Standard & Poor 500, noto come S&P 500 o semplicemente S&P è il più importante indice azionario statunitense.

Segue l’andamento di un paniere azionario formato dalle 500 aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione rappresentativo dell’80% dell’intera economia degli Stati Uniti.

E’ un punto di rifermento in tutto il mondo.

Le regole per accedere  al clan di Standard & Poor 500  sono ferree.

Nessun straniero è ammesso nell’ esclusivo club  e le società quotate per farne parte devono  avere un valore di mercato, la cosiddetta capitalizzazione, maggiore di  6,1 miliardi di dollari.

Chi scende “sotto soglia” esce e viene rimpiazzato da un antagonista  in crescita.

L’indice S&P viene  pubblicato graficamente  ogni giorno sui giornali di tutto il mondo e grazie al suo valore sempre crescente nessuno è più seguito di lui.

Con l’avvento della tecnologia è stata enfatizzata e amplificata la sua fama.

Un giorno Standard & Poor’s, a un giornalista che gli chiese cosa si dovesse fare per diventare come lui per replicare la sua storia e diventare altrettanto forte e creare tanto valore , rispose:

“Non c’è niente da inventarsi. La mia storia parla per me e indica la strada a chi vuole fare come me.

Non ho fatto cose straordinarie, sono stato paziente e determinato, non mi sono mai fatto portare su strade secondarie rispetto a quelle che avevo deciso di seguire. Insomma, se hai un progetto se quel progetto è chiaro e importante, l’unica cosa che puoi fare è portarlo a termine”.

 

“Guardi”, riprese Standard & Poor’s, mentre metteva sotto il naso del povero giornalista il grafico della sua storia.

“Lo guardi. Lo guardi bene. Mi dica se non è semplice, chiaro, intuitivo. Nei periodi più scuri prendo fiato, mi riposo un po’. Controllo che i miei 500 soci siano in linea con le regole e con i tempi. Poi , una volta fatte le pulizie di casa riprendo la mia strada più forte di prima.

Ogni volta che mi fermo un po’ accumulo energia per crescere di più e meglio.

Fate come me, seguite il mio esempio, investite di più nei momenti di pausa”. 

Analizziamo numericamente l’andamento dell’indice nel tempo.

Durante la depressione del mercato ribassista degli Stati Uniti del 2007-2009 l’indice S&P, il giorno 6/3/2009,  valeva 666.

Il 26/8/2014 l’indice per la prima volta ha oltrepassato  i 2000 punti.

Il 19/02/2020 l’indice ha raggiunto un nuovo picco di chiusura a 3.386,15.

Poi con l’esplosione del Covid 19 l’indice in poco più di un mese ha perso il 34%.  Intorno al 23/03/2020 con la diffusione della pandemia in tutto il mondo lo S&P ha toccato il minimo registrando la fase di mercato ribassista più veloce della storia.

Dopo questa pausa, da questa data l’indice ha ricominciato  a correre sino ai nostri giorni per arrivare oggi, 22/08/2021 a valere 4441,67.

Il rendimento medio annuale dell’indice , dal 1/01/1928 al 31/12/2019, in 92 anni di storia, è stato pari al 9,7%.

Nel periodo osservato (1928-2019) l’indice ha registrato andamenti positivi nel  73% degli anni 

Nel 2020, nonostante il Covid 19, l’indice ha chiuso a + 8,62% .

Come non dare ragione a Standard & Poor’s?

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